Spirit Allert, Una nuova FF di Ikumi-Chan !!

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~ Anime & Manga ~
view post Posted on 4/11/2010, 19:09




1- UNA STRANA SCATOLA



“Somato Shichiro! Leggi la pagina 15, per favore!”

In quell' istante io non mi trovavo in classe, perciò non potevo sentire che la prof mi stava chiamando da cinque minuti. Mi trovavo nel mio mondo, popolato da eroi e spiriti di ogni genere. Ok, stavo sognando ad occhi aperti. Ormai non era una novità. Ma ogni volta facevo spazientire la professoressa. “Terra chiama Somato! LEGGI LA PAGINA 15 O TI MANDO DAL PRESIDE!!!” “Eh? Cosa? Chi?” E come al solito la classe scoppia a ridere e prendo l'ennesima nota sul registro.

Oh, che maleducato che sono! Non mi sono presentato. Come tutti ormai avrete capito, io sono Shichiro Somato. Ho 16 anni, frequento il liceo e sono stufo della vita normale. Ho sempre creduto nei fantasmi, nei fenomeni paranormali e, soprattutto, negli spiriti. Mi piace l'idea che ci sia qualcuno di speciale in grado di fare cose incredibili. Ma, oltre a me, nessun altro ci crede. L'unico che sembra capirmi è il mio migliore amico, Sozuki Kochibe. Ci conosciamo da un anno ed è l'unico che non mi ha preso in giro per la mia strana passione. Sozuki è un tipo abbastanza misterioso, infatti non sapevo quasi niente di lui, almeno fino a quel giorno, in cui la mia vita sarebbe radicalmente cambiata.

Quel giorno stavo tornando a casa come al solito, dopo una lunga e stancante giornata scolastica. All'improvviso inciampai. “Cavoli! Che bott... Eh? Che cos'è questa?” Ero inciampato in una strana scatolina blu con sopra disegnate delle strani cornici dorate. La esaminai per bene: aveva delle fessure rettangolari davanti, dietro e sui lati e sotto c'era scritta una strana parola... “'YOZUAN'. Cosa significa? Non ho mai sentito questa parola prima d'ora...” Quella scatola non mi convinceva affatto. Così decisi di portarla a casa e di provare ad aprirla. Ed è quello che feci, solo che, per quanto provassi e riprovassi, la scatola non voleva saperne di aprirsi. “Com'è possibile? Non c'è nessun lucchetto e nessun sigillo, perciò deve aprirsi per forza!” Continuavo a ripetermi questo mentre pensavo a un modo per aprire quell'oggetto. “Così non va! Neanche così... E dai... APRITI, STUPIDISSIMA SCATOLA!” Potere del linguaggio! La scatola si aprì leggermente, ma non in modo per poter vedere cosa c'era dentro. “Cos'altro devo fare per farti aprire, stupida scatola?! Devo chiedertelo per favore?!” Non appena dissi “per favore” la scatola si aprì del tutto. Del resto, mia nonna lo diceva sempre: con le parole gentili si ottiene tutto! Comunque, guardai dentro alla scatola e notai che dentro c'era una semplicissima carta nera. “Tutto qui?! Io faccio tutta questa fatica ed è tutto qui?!” No, non era tutto lì: c'era anche un bigliettino bianco con sopra scritta la stessa strana parola, ovvero 'Yozuan'. Inoltre in fondo al biglietto c'era un'altra scritta più piccola, questa volta in inglese: 'Find the code'. Ossia 'trova il codice'. Quale codice? Io vedevo solo una scritta in chissà quale lingua. Ma certo! La scritta nascondeva qualcosa, e cioè un codice! Tirai fuori tutte le mie capacità logiche per cercare di capire quale fosse quel codice. Ma, dato che le mie capacità logiche da 1 a 10 equivalgono a -12 fu tutto inutile. Riesco appena a risolvere i giochini delle riviste... Avete presente quei giochi dove un numero o un simbolo corrisponde a una lettera o viceversa e bisogna riuscire a decifrare una frase composto da quei numeri o simboli? Beh, quello è l'unico tipo di codici che so decifrare... Ecco qual'era la soluzione! Guardai le piccole fessure sulla scatola e mi accorsi che avevano un numero accanto ad ognuna. I numeri erano: 22, 16, 26, 21, 1, 14. Poi pensai alla parola 'Yozuan' e alle lettere dalle quali era composta e trovai la soluzione: la Y è la 22esima lettera dell'alfabeto, la O è la 16esima, la Z è la 26esima, la U è la 21esima, la A è la prima e la N è la 14esima. Erano gli stessi numeri accanto alle fessure! “Ho capito tutto! Devo inserire la carta nelle fessure in modo da comporre la parola 'Yozuan'! Sono un genio!” E subito dopo aver detto questo, provai la mia teoria. Dopo aver inserito la carta nella fessura numero 14 si accese una luce incredibilmente abbagliante. Appena quella luce sparì mi accorsi che due persone, un uomo e una ragazzina, fluttuavano nell'aria davanti a me. L'uomo, che era alto e aveva i capelli color bianco sporco, si voltò verso di me e si stiracchiò, dicendo: “Aaah, finalmente! Non ne potevo più! Quella scatola è il posto più scomodo del mondo!” Io ero sbalordito. “Scusa ma...” Gli chiesi “Ma voi chi cavolo siete?!”





2-GLI SPIRITI YOZUAN



“Voi chi cavolo siete?!”

L'uomo si voltò verso la ragazzina, che aveva i capelli rossastri, e le disse: “Ehm, Kanae... Non mi ricordo più cosa devo rispondergli... Puoi passarmi il copione?” La ragazzina sbuffò e disse: “Uffa, Tama! Sei sempre il solito sbadato! Ecco, tieni il copione!” E gli porse un foglio. L'uomo lo prese, si schiarì la voce e lesse ciò che c'era scritto sul foglio: “Buonasera, umano! Complimenti, sei riuscito a decifrare il codice degli Spiriti Yozuan! Io sono Tamagi Gomoki, sono il primo Spirito Yozuan e sarò il tuo spirito guida d'ora in poi! I miei poteri saranno a tua disposizione per sempre. Prendi le tue decisoni con saggezza, mi raccomando!” La ragazza strappò il foglio di mano a Tamagi e si mise a leggere: “Io sono Kanae Yumokori, secondo Spirito Yazuan. Anch'io sarò il tuo spirito guida e metterò i miei poteri a tua disposizione! Ritieniti fortunato, non tutti gli esseri umani possono avere l'onore di conoscere gli... Oh, ma che palle!” E strappò il foglio “Hey, frena, frena!” Tamagi provò a fermarla “Sei scema?! Adesso come facciamo?!” “Mi sono rotta di dire tutte queste cose sull'onore degli Spiriti Yozuan! Ma quale onore! Ci riuscirebbe chiunque a risolvere quello stupido codice!” Avevo l'impressione che quei tizi si erano completamente scordati di me, così tossì e dissi: “Ehm... Scusate, ma... Chi siete voi?” Tamagi mi guardò storto. “Ma allora non hai sentito una parola di ciò che abbiamo detto?! Siamo spiriti, capito?!” Non riuscivo a crederci: degli spiriti in casa mia! Il mio grande sogno si stava avverando! Ma ancora non riuscivo a capire molto. “Che cos'è uno Spirito Yozuan?” Chiesi. Di nuovo, Tamagi mi guardò storto. “Come sarebbe a dire che cos'è uno Spirito Yozuan?! Tu hai davanti a te un bellissimo Spirito Yozuan e mi chiedi che cosa sono?! Tu non mi piaci, ragazzo... Perchè dovevi capitare proprio tu?” Kanae provò a calmarlo. “Hey, calmati Tama! Così lo spaventi! Allora, Soichiro...” “Shichiro” La corresi io “Sì, scusami Shigeru...” “Mi chiamo Shichiro!” Lei continuò fregandosene “Comunque, ti spiego io che cos'è uno Spirito Yozuan” Tirò fuori un altro foglio e lesse: “Noi siamo gli Spiriti Yozuan, dotati di grandi poteri che nessuno può immaginare. Il nostro compito è quello di accompagnare ed aiutare nelle varie missioni, che vengono assegante dai nostri superiori, l'essere umano che ci ha evocato, il così detto “evocatore”. Oltre agli Spiriti Yozuan esistono altri due tipi di spiriti: gli Spiriti Mujo e gli Spiriti Shifugo. Due Spiriti Mujo e due Spiriti Shifugo hanno già trovato i loro evocatori, perciò, mio caro Shotaro...” “Mi chiamo Shichiro!!!” “Adesso che sei riuscito ad evocarci, non ti resta che cercare gli altri due evocatori e le missioni possono avere inizio! Hai capito, Shoji?” “MI CHIAMO SHICHIRO!!! Comunque... Credo di averci capito qualcosa...” Infatti qualcosa avevo capito. Ero felice di aver finalmente incontrato due spiriti, due veri spiriti! Anche su uno di loro mi odiava e l'altro continuava a sbagliare il mio nome... Non mi importava! Ero felice che il mio sogno si fosse finalmente realizzato! Tamagi continuava a guardarmi storto. Alla fine sospirò e si arrese. “E va bene. Se sei capitato tu ci sarà un motivo, no? Allora, sicuramente troverai presto i tuoi colleghi evocatori, dato che, guarda caso, frequentano entrambi la tua stessa scuola. Allora, sei pronto Ichiro?” “Mi chiamo... Oh, non importa! Sono prontissimo!” E lo ero. Ero pronto per questa grande avventura, ero pronto a tutto!





* Intanto, mentre Shichiro festeggiava con i suoi spiriti, nella stanza buia di una casa di periferia, un ragazzo stava seduto e mormorava cose strane. Nella stessa stanza, uno spirito assomigliante a un uomo delle caverne fluttuava nell'aria, annoiato. Dalla finestra entrò un altro spirito, dall'aria truce. Quest'ultimo si avvicinò al ragazzo. “Hey, ho una notizia.” Il ragazzo lo fissò e gli disse: “Che vuoi, Jiin? Non lo vedi che sto meditando? Prendi esempio da Gokkan, che si sta facendo gli affari suoi!” Lo spirito si arrabbio. “Guarda che non è che a me faccia piacere farti tutte queste comunicazioni, sono costretto! E' stato trovato l'ultimo evocatore, le missioni possono cominciare!” Lo spirito-gorilla sembrò svegliarsi dal suo stato di noia. “Finalmente!” Disse costui “Non ne potevo più! Allora, chi sarebbe l'evocatore?” “il suo nome è Shichiro Somato. E' tutto ciò che so” Il ragazzo sogghignò. “Shichiro...” Disse “Ci sarà da divertirsi” L'altro spirito sembrava alquanto sorpreso. “Eh? Lo conosci, Sozuki?” Il ragazzo sogghignò un'altra volta. “Oh, sì... Fidati, Gokkan: ci sarà da divertirsi!” Anche l'altro spirito sogghignò. “Non vedo l'ora!” *





* Ci spostiamo in una altra casa. Una ragazzina se ne stava seduta su una scrivania, sfogliando freneticamente un dizionario dei nomi. Su un letto, uno spirito femminile, riccamente vestita, sembrava molto impaziente. Entrò nella stanza un altro spirito, dai lunghi capelli neri, con un vassoio di dolci in mano. Lo spirito femminile si alzò dal letto e disse sbuffando: “Finalmente! Quanto tempo ci hai messo a portarmi questi dolci, Kaitoru?!” Lo spirito si scusò. “Chiedo umilmente perdono, principessa Tatsumi! Ah, Ikumi! Ho una notizia! E' stato trovato il terzo evocatore.” La ragazzina si girò con gli occhi che le brillavano. “Dici davvero, Kai?! Evvai!!! Finalmente possiamo iniziare le missioni! Allora, come si chiama il ragazzo?” “Si chiama Shichiro Somato. Frequenta la tua scuola.” La ragazzina sospirò. “Shichiro... Che bel nome!” Lo sguardo dello spirito si spense. “A proposito di nomi...” Disse “Non è che...” Anche lo sguardo della ragazzina si fece cupo. “No, non ancora. Ma ti assicuro che lo troverò, non ti preoccupare!” I due si abbracciarono, e lo spirito mormorò: “Ti aiuterò io e ti starò vicino sempre, non dimenticartelo...” La ragazzina sorrise. “Grazie...” *







3- GLI ALTRI EVOCATORI



Quella mattina mi alzai abbastanza presto e arrivai a scuola in anticipo. Avevo dormito molto poco la notte prima, tant'ero emozionato a causa dei fatti accaduti il giorno precedente. Non vedevo l'ora che le missioni iniziassero. Ma prima dovevo trovare gli altri due evocatori. Tamagi e Kanae mi avevano assicurato che sarebbe stato semplicissimo, dato che solo gli evocatori possono vedere e sentire gli spiriti. Mentre pensavo tutto questo non mi accorsi che Sozuki mi stava correndo incontro e mi stava salutando. “Hey, Shichiro! Sei di nuovo nel tuo mondo?” Il carattere allegro di Sozuki mi metteva sempre di buon umore. “Ciao, Sozuki... Beh, sì, diciamo di sì... Ma tu mi capisci, vero?” Sozuki sorrise “Certo, ti capisco! E anche molto meglio di quanto tu pensi...” Non potevo crederci! Sozuki stava guardando negli occhi Tamagi e Kanae, che fluttuavano accanto a me! Ma loro mi avevano assicurato che lui non poteva vederli! A meno che... “Sozuki... Si può sapere cosa diamine stai fissando?!” Come sospettavo. “Ma certo che tu sei proprio scemo, Shichiro! E' ovvio che sto guardando i tuoi amici spiriti!” Che cosa?! Sozuki poteva vederli, perciò... “Sozuki! Non dirmi che anche tu sei un evocatore?!” Tamagi mi tirò un piccolo schiaffo sulla nuca “Ma allora sei veramente scemo! Lo capisci solo ora?!” Il comportamento di Tamagi mi dava sui nervi. Ma fortunatamente Sozuki la prese bene, anzi, si mise a ridere, e disse: “Sì, anch'io sono un evocatore! Però io e i miei spiriti non andiamo molto d'accordo... Invece voi due sembrate andare molto d'accordo!” Io e Tamagi ci guardammo malissimo. Sozuki continuò: “Beh, allora? Non vi presentate?” Tamagi tirò fuori il solito foglio di carta, ma Kanae glielo strappò subito di mano, dicendo: “Cretino! Lascia perdere il copione, presentati e basta!” “Capito, capito... Sono Tamagi Gomoki, primo Spirito Yozuan” “Kanae Yumokori, secondo Spirito Yozuan” Sozuki sorrise ancora. “Piacere, sono Sozuki Kochibe!” Tamagi commentò: “Lui sì che è un bravo ragazzo! Hey, posso essere io il tuo spirito? Mi sono già stufato di stare con Shinji...” “LO VUOI CAPIRE O NO CHE MI CHIAMO SHICHIRO?!” Ero così preso nel mio litigio con Tamagi, che non mi accorsi che si era avvicinata a noi una ragazzina che avrà avuto più o meno la nostra età. “Ciao, Sozuki-Kun!” Salutò lei. “Ciao... Ikumi...” Lo sguardo di Sozuki si fece più cupo mentre salutava la ragazza. Si guardò intorno, poi sorrise. “Hey, non mi presenti il tuo amico?” Chiese “Certo: lui è Shcihiro Somato! Shichiro, ti presento la mia amica Ikumi. Ci conosciamo da quando andavo alle elementari” Lei sorrise “Piacere di conoscerti, Shichiro!” Mi porse la mano. Io la strinsi e le dissi “Piacere mio, Ikumi! Ma Ikumi non è il tuo cognome? Mi diresti anche il tuo nome, per favore?” Ikumi diventò improvvisamente triste e Sozuki sospirò. “Sai... credo che Ikumi non voglia parlarne...” “Lo credo bene!” Quest'ultima frase era stata detta da una voce che non conoscevo. Mi voltai, e vidi che era stato uno spirito a parlare. Un altro spirito! Sozuki sogghignò. “Guarda un po' chi si rivede! Ciao, Kaitoru...” Il nuovo arrivato guardò Sozuki con rabbia. “Kochibe... Te l'ho già detto, lascia stare Ikumi!” Costei ribbattè: “No, Kai! Non importa non è colpa sua!” Io non ci stavo capendo nulla. “Potete spiegarmi cosa sta succedendo?!” Il nuovo spirito mi fissò. “Riesce a vedermi...” Disse “Quindi lui deve essere il nuovo evocatore” In quel momento suonò la campanella che segnalava l'inizio delle lezioni. “Ah, ora avete la scuola. In tal caso, vieni a casa di Ikumi dopo le lezioni. Lei ti mostrerà dove abita. Sempre se ti va bene...” Speravo di capirci un po' di più in questo modo, così accettai. Lo spirito se ne andò. Io e Tamagi ci guardammo. “Beh?” Disse lui “Non guardarmi così! Sei tu l'evocatore, spetta a te cercare di capirci qualcosa!” E, guarda caso, aveva ragione.

Appena finite le lezioni, Ikumi era davdnti alla porta di classe mia. “Ehm... Allora...” Disse “Andiamo? Chiedo scusa per averti creato tutti questi problemi...” “Ma no, figurati!” E ci avviammo verso casa di Ikumi. Arrivammo in pochissimo tempo e, in men che non si dica, ero seduto su un letto insieme ai miei due spiriti, con davanti un vassoio ricco di thè e pasticcini. Mi accorsi che nella stanza c'era anche un altro spirito, uno spirito femmina con dei bellissimi vestiti addosso. Ma lo spirito che mi aveva invitato non perse tempo e iniziò la spiegazione. “Allora, mi presento: sono Kaitoru Iroube, spirito Mujo. L'altro spirito che vedi è la principessa Tatsumi, di cui sono la guardia del corpo. Noi siamo gli spiriti di Ikumi. Devi sapere che Ikumi non ha avuto una vita molto semplice: due anni fa ha perso la memoria in un incendio. Piano piano sta recuperando tutti i suoi ricordi, ma ancora non ricorda alcune cose fondamentali, ad esempio il suo nome... Io e Tatsumi stiamo facendo tutto il possibile per aiutarla a ricordare, ma sembra essere tutto inutile...” In quel momento Ikumi scoppiò a piangere e corse via dalla stanza. Provai a fermarla, ma Kaitoru mi bloccò. “Lasciala andare. Ha solo bisogno di riflettere. Comunque, c'è un'altra cosa che devi sapere...” Il suo sguardo si fece arrabbiato “C'è una persona al mondo che conosce il nome di Ikumi, ma non vuole rivelarlo. Lui continua a dire che è meglio così, ma io non gli credo. Questa persona la conosci anche tu: si tratta di Sozuki Kochibe”. Ero sbalordito: Sozuki sapeva questo e non voleva dirlo?! Conoscevo bene Sozuki, e non credevo che fosse capace di ciò. Kaitoru continuò: “Comunque... Prometti di essere gentile con Ikumi? E... potresti darci una mano?” Ikumi mi faceva una gran pena, così accettai. Strinsi forte la mano di Kaitoru e gli dissi: “Contate pure su di me!”



4- START!



Tornai a casa molto pensieroso. Mi serviva un modo per aiutare Ikumi. Non ricordare deve essere brutto almeno quanto avere un ricordo bruttissimo e so come ci si sente quando si ha un ricordo bruttissimo. Mia madre è morta quando avevo solo 4 anni. E' stata tutta colpa mia. Mi ero imbattuto in dei ragazzi armati di pistola. Uno di questo stava per spararmi. Se non avessi gridato aiuto lei non se ne sarebbe mai accorta e non si sarebbe parata davanti a me, ricenvendo il colpo al posto mio. Mi sento davvero in colpa. Questo ricordo per me è come un peso sulle spalle. Anche per Ikumi deve essere un peso, quindi l'aiuterò in ogni modo possibile.

Arrivai a casa esausto e mi chiudo in camera. Non so perchè, ma scoppiai a piangere. Mi ero fatto un'idea da un po' di tempo che gli spiriti erano incredibilmente intuitivi e comprensibili e che avevano il potere di far tornare la felicità nei momenti difficili. Non mi ero mai immaginato che gli spiriti giocassero a Metal Slug 4. Evidentemente mi sbagliavo: Tamagi e Kanae si erano fiondati addosso alla PS2 di mio fratello maggiore e urlavano come dei pazzi, fregandosene totalmente del mio senso di tristezza. Ero furioso e spensi immediatamente la console. Tamagi mi urlò contro: “MA SEI SCEMO?! HAI IDEA DI QUANTO CI HO MESSO A COMPLETARE QUEL PERCORSO?! SEI DAVVERO UN IDIOTA, SHI-” “MI CHIAMO SHICHIRO!!!” “Ma non ho ancora detto niente... Comunque, si può sapere perchè hai spento la PS2?!” Mi incavolai ancora di più. “Perchè siete degli insensibili! Io mi dispero e voi giocate a Metal Slug 2!” “4! Metal Slug 4!” Mi corresse Kanae “E comunque, non c'è scritto da nessuna parte che noi dobbiamo tirarti su il morale! Siamo i tuoi spiriti, mica i tuoi servetti! Non facciamo mica tutto quello che vuoi tu!” Ovviamente aveva ragione. Mi ero sbagliato anche questa volta e mi ero lasciato troppo trasportare dai sogni. Mi scappò una lacrima. Tamagi si avvicinò a me e mi guardò. “Tuttavia, ciò non vuol dire che siamo insensibili. A me di te non me ne frega niente, ma riesco a capire come si sente uno che ha perso sua madre da piccolo” Lo guardai con gli occhi spalancati e lui sorrise “Tutti gli spiriti sanno leggere nel pensiero. Adesso vedi di calmarti, accendi la PS2 e gioca a Metal Slug 4 con noi!” Ero totalmente incapace nei giochi di mira come Metal Slug, ma nonostante ciò accettai e giocai con loro. Ed è stata una delle cose più divertenti che avessi mai fatto. Ero totalmente preso da quel gioco che non mi accorsi di mio padre e mio fratello maggiore che protestavano per via delle mie urla. Dopo un po' fui costretto a spegnere. Kanae mi disse: “Beh, sei abbastanza forte, non c'è che dire... Ma se vuoi migliorare dovrai giocare ancora, non dimenticartelo!” Sorrisi e le promisi che avrei sicuramente giocato di nuovo con loro. Mi sentivo molto meglio e non avrei lasciato che niente mi distruggesse!

L'indomani mi svegliai presto e allegro come prima, ignaro di ciò che sarebbe successo. Infatti appena mi vide Tamagi disse: “Hey, non abbiamo tempo da perdere! Oggi iniziano le missioni! Devi andare al parco, gli altri sono già tutti lì e sei in ritardo! Perchè non ti sei svegliato prima?!” E ricominciò l'incubo. Mi preparai in fretta e raggiunsi subito tutti al parco. Tamagi aveva ragione, erano tutti lì ad aspettarmi. Ikumi e Sozuki mi corsero incontro salutandomi. Sozuki mi mise una mano sulla spalla. “Hey, Shichiro! Tutto ok?” Risposi di sì annuendo. Mi accorsi che accanto a Sozuki c'erano due spiriti che non avevo mai visto prima. Entrambi avevano uno sguardo serio. Uno di loro soprattutto sembrava che avrebbe fatto a pezzi la prima cosa che gli fosse capitata a tiro. Era alto, capelli neri, sguardo intenso... Più o meno il tipo dell'autrice. Sozuki me li presentò: “Shichiro, ho il cosidetto onore...” Scoppiò a ridere, poi continuò “...Di presentarti i miei spiriti, gli spiriti Shifugo: questo tizio che sembra un cavernicolo è Gokkan Igomori, mentre quest'altro tizio con l'aria da duro è Jiin Mahozaru... Non aspettarti una stretta di mano perchè non hanno la minima idea di che cosa sia la beneducazione... Questo è tutto” Iniziavo a capire il motivo per cui Sozuki ammirava i miei spiriti... Vorrei ben vedere, con queste persone poco socievoli!

Non mi piacevano per niente gli spiriti di Sozuki... Soprattutto quel Jiin! Quest'ultimo mi fissò come se fossi un pericoloso criminale. Impugnò un pugnale che teneva alla vita e continuò a fissarmi con disprezzo. Credevo che mi avrebbe ucciso. Fortunatamente venen interroto da una ragazza con le orecchie da gatta che ci chiamò. “Evocatori, spiriti... Io sono Myahan, uno dei due spiriti guida. Ho il piacere di comunicarvi che adesso le missioni hanno ufficialmente inizio...” Iniziammo a sudare “...A partire dal prossimo capitolo!!!” E ci fiondammo tutti ad ammazare l'autrice.





5-IL VERO SCOPO



Dopo aver torturato l'autrice, che ci tiene a dire che è ancora viva, seguimmo Myahan, che ci stava conducendo verso un angolino nascosto del parco. Appena arrivati lì disse alcune parole in chissà quale lingua. Subito dopo si formò uno strano cerchio per terra e venimmo avvolti da una misteriosa luce bianca che ci fece chiudere gli occhi. Quando li riaprimmo ci trovammo in una stanza dalle pareti blu. Davanti a noi c'era una vecchia signora seduta su una comodissima sedia. Myahan si mise su un comodo cuscino. A noi toccò stare in piedi, cosa che a Tamagi piacque ben poco. Infatti si mise a gridare: “Hey, vecchiaccia! Com'è che tu ti prendi tutte le comodità e noi che siamo gli ospiti stiamo in piedi! Un po' di considerazione! Eh? Mi senti, vecchia?! FACCI SEDERE!” Le parole di Tamagi sembravano averle fatto effetto, dato che la vecchia si alzò... Per poi gridare: “FA' SILENZIOOOOOOOOO!!!” Facendo uscire un gigantesco raggio dalla bocca che inevitabilmente colpì tutti noi. La vecchia tornò seduta e noi, mezzi bruciati, ascoltammo quello che aveva da dire. Si schiarì la voce: “Allora, miei cari ospiti, parto con la premessa che non avevamo abbastanza sedie per tutti, quindi vi tocca stare in piedi. Chiarito questo, spero che non ci siano altre lamentazioni inutili...” Fissò Tamagi in modo spaventoso “Adesso, vorrei spiegarvi a cosa diamine servono queste missioni. In realtà non sono delle missioni, ma un'unica grande missione che ne racchiude altre più piccole. Allora, tutti voi avete perso una persona importante e questo vi accomuna” Gli sguardi di tutti si feccero più tristi “Beh, sappiate che le persone che sono scomparse davanti ai vostri occhi non sono morte. Sono state trasportate in un'altra dimensione e adesso sono trasformate in pietra. Non siete gli unici che hanno subìto questo trauma. Ci sono 580 persone e spiriti trasformati in pietra. Il vostro compito è di ritrasformare le vittime grazie alle vostre armi. Voi evocatori ancora non avete nessun arma. Infatti, adesso devo donarvela” E dal nulla apparirono un bastone dorato, un arco e una sfera trasparente. La vecchia continuò: “Questo bastone è destinato a te, Ikumi. Combatti con tutta te stessa per conquistare ciò che hai perso” E le porse il bastone. A Sozuki invece diede l'arco “Sozuki Kochibe, a te invece dono quest'arco. So che pratichi il kyudo [per chi non lo sapesse, il kyudo è il tiro con l'arco giapponese NdA], quindi sai già come usarlo. Mira bene al tuo bersaglio e buona fortuna” A me invece restò la sfera trasparente “Shichiro Somato. A te ho voluto donare un potere astratto. Ora tu assorbirai questa sfera e il potere si attiverà nelle situazioni più difficili. Fanne buon uso” Ero stupito. Non avevo la minima idea di che tipo di potere fosse. Non mi restava che aspettare. E dopo questo discorso tornammo al parco, esattamente dov'eravamo prima. Ero molto teso e non sapevo cosa aspettarmi. Anche Ikumi sembrava spaventata, ma i suoi spiriti erano lì che la consolavano. I mie spiriti invece giocavano a calcio con una lattina. L'unico che non mi sembrava teso era Sozuki, calmo più che mai che sopportava il caratteraccio dei suoi spiriti. Lui mi notò e mi disse: “Calmo, Shichiro. Andrà tutto bene. L'unica cosa che al massimo può succederti è che Jiin si arrabbi di brutto e ti uccida, ma lui non è mai andato d'accordo con nessuno, quindi non puoi farci niente. Ma comunque, andrà tutto bene! Possiamo solo aspettare e vedere cosa succederà.” E stranamente quello mi fece sentire meglio.





6- INCONTRI





“Non lasciarti sconfiggere!”

“No! Non puoi morire così!”

“Non abbandonarci! Non ora, ti prego!”

“Come faremo senza di te?!”

Sì, sono Tamagi e Kanae. No, non eravamo nel mezzo di una pericolosa battaglia in cui io stavo per morire. Quella che avete appena seguito è una partita di Kingdom Hearts, e quei due non la piantavano un solo attimo! Ero incredibilmente tentato dallo staccare la PS2, ma l'ultima volta che ci avevo provato Kanae mi aveva quasi staccato il braccio a morsi.

Erano passati sei giorni dal giorno in cui ci avevano parlato delle missioni. E non era accaduto un beato nulla. Tanta emozione per niente. Tipico.

Stavo per arrendermi pensando che anche quel giorno non sarebbe successo niente, quando suonarono alla porta. Fui stupito nel trovarmi davanti Ikumi.

“Ehm... Ciao, Shichiro... Beh, vedi, oggi non ho molto da fare... Sozuki è uscito, quindi... Ti va di fare due passi con me?”

“Ma certo, volentieri! Non ho niente da fare neanch'io!”

E uscimmo a prenderci un gelato, con i nostri spiriti che chiaccheravano allegramente. Non ho idea di cosa avessero da dirsi, dato che Kaitoru e Tatsumi non giocano a Metal Slug o a Kingdom Hearts. Io invece volevo chiedere a Ikumi qualcosa su i suoi ricordi perduti, ma non osavo.

“Shichiro... Se vuoi farmi una domanda sul mio passato, chiedi pure, non farti scrupoli!”

“Sai leggere nel pensiero anche tu?”

“Ahah, no, è che ci sono abituata!”

“Ah, se la metti così... Qual'è l'ultima cosa che ricordi?”

“La sera del mio incidente, due anni fa. Ero con Sozuki a giocare nel bosco vicino a casa mia. Ero molto di buonumore quel giorno. Con Sozuki era impossibile essere tristi. Lo stavo anche per invitare a cena, ero così contenta... Ma quando arrivai a casa la vidi in fiamme. Tutto bruciava davanti ai miei occhi e io ero lì, ferma, a fissare senza fare nulla. Poi sentì mio fratello maggiore gridare. Fu allora che qualcosa scattò in me e corsi verso casa. Volevo bene a mio fratello quanto ne volevo a Sozuki, così l'unica cosa che desideravo è che rimanesse in vita. Sozuki provò a bloccarmi, ma mi ero decisa ormai e nessuno poteva fermarmi. Ero ormai vicina a mio fratello, quando un pezzo di soffitto mi cadde in testa. L'ultima cosa che vidi era mio fratello bruciare e l'ultima cosa che sentì fu la voce di Sozuki. Poi fu tutto buio e io avevo perso tutto...”

“Oddio... Che storia triste...”

“Già... Ma è un ricordo. Ogni ricordo, che sia triste o allegro, è pur sempre una cosa preziosa e insostituibile. Anche il ricordo più brutto lo è, e senza di esso noi non saremmo la stessa cosa. Quindi ti consiglio di non voler mai dimenticare. Te ne pentiresti e basta...”

Non ci avevo mai pensato. Aveva ragione. Dimeticare non sarebbe servito a nulla. Dovevo tenere con me il mio ricordo, nonostante fosse un peso. Magari, tenendolo con me come se fosse un tesoro, si sarebbe fatto più leggero...

“Sei una ragazza fantastica, Ikumi”

“Eh?! M-Ma che dici, mi fai arrossire così!”

“Ma io trovo davvero che tu sia una persona unica! Hai quindici anni e fai già questi ragionamenti... Non è da tutti!”

“S-Se lo dici tu...”

In quel momento davanti a me passarano due persone che conoscevo troppo bene, ossia mio fratello maggiore e la sua stupida e petulante ragazza.

“Hey, Shichiro!” Mi salutò lui “Ma tu guarda, ti sei trovato la fidanzatina! Complimenti, allora sei un essere umano anche tu!”

“Guarda che è solo un'amica!”

“Sì, sì, va bene...” Poi si rivolse ad Ikumi “Piacere di conoscerti, sono Yasuhiko Somato, fratello maggiore di questo stupido bamboccio che ti ritrovi accanto!”

“Io sono Ikumi, piacere mio...”

A quel punto la ragazza di Yasuhiko iniziò a scalpitare.

“Yakkun, perchè ti stai fermando a parlare? Mi avevi promesso il luna-park! Io mi fido di te e tu perdi tempo con le altre persone! Non conto più nulla???”

“Scusami tanto, Mio-chan! Ora andiamo al luna-park e il tuo Yakkun ti offre un mega-gelato per scusarsi, ok piccola?”

“Meglio per te! Andiamo, Yakkun!”

“Bene! Ciao fratellino, ci si vede stasera!”

E detto questo se ne andarono, mano nella mano. Voltandomi, vidi che tutti gli spiriti avevano un'aria scocciata.

“MA CHE RAGAZZA STUPIDA!”

In effetti, Mio non era una cima. Voleva tutto a modo suo sempre e comunque... Nemmeno a me stava tanto simpatica, ma mio fratello era stregato da lui, non potevo farci nulla.

“E TU PERMETTI CHE UNA SIMILE MOCCIOSETTA TRATTI COSì TUO FRATELLO?!”

Non potevo crederci: Ikumi che urlava in quel modo... E a me che sembrava una ragazzina tanto composta...

“INSOMMA, UN PO' DI RIGUARDO NO, EH?! MI FA INCAVOLARE A BESTIA!”

“I-Ikumi...”

Kanae le mise una mano sulla spalla gridando: “TU MI PIACI, RAGAZZA!”. Tatsumi scoppiò a ridere e Kaitoru sospirò.

“Eh già, questo è il secondo lato di Ikumi! Non sopporta le ingiustizie... Se quella ragazzina scarpestrata fosse ancora qui, sono sicuro che l'avrebbe picchiata!”

Quella ragazza era piena di sorprese... Ma non feci in tempo a pensare ad altro che sento un urlo susseguito da una forte esplosione. Corremmo sul luogo dell'accaduto per poi trovare un grosso mostro che teneva imprigionata Mio, Yasuhiko che urlava e provava a colpire e Sozuki che fissava il mostro con l'intento di attaccare.

“Sozuki, che sta succedendo?!”

“Ah, Shichiro! Ti consiglio di stare lontano, quei tizi sono dei brutti ceffi...”

“Quali tizi?”

Mi accorsi che sopra al mostro fluttuavano due spiriti, un maschio e una femmina. La femmina si accorse di noi e sogghignò.

“Ma tu guarda! Sono arrivati gli amichetti! Beh, in così tanti contro due non è mica leale, no? Che razza di eroi siete?”

Il maschio fece un sogghignò ancora più spaventoso.

“Mi sorprendi, Hare. Non credevo che ti saresti mai preoccupata per qualcosa di futile come la lealtà”

“Tsk, ma certo che no! Non posso neanche fare la sarcastica, Kotsuma?”

“Fai come ti pare... Piuttosto, non noti una vecchia conoscenza tra di loro?”

“E' vero... Ma che sorpresa! Qual buon vento, Jiin?”

E mentre Ikumi scoppiava di rabbia per quel discorso sulla lealtà, Jiin si irrigidì.

“Questa domanda dovrei farla io a voi... Hare Yokutawa e il maestoso Kotsuma Hoji. A che dobbiamo questo onore?”

Non ci stavo capendo nulla. Anzi sì. Era ormai chiaro che avrei affrontato la mia prima, vera, grande battaglia. E non sarebbe stato semplice.









7- PERDITE



Ero piuttosto sconcertato. Quei tizi non avevano l'aria amichevole. Ma ripensandoci, neanche Jiin l'aveva. Quindi forse era una cosa normale... Mi stavo confondendo e basta. Aspettavo che qualcuno mi chiarisse la situazione.

“Jiin, che diamine sta succedendo?”

SANTO SOZUKI!

“Tsk... Questi sono membri del mio vecchio clan, il clan Hoji. Tuttavia, qualche tempo fa nel mio clan scoppiò una rivoluzione e molti hanno iniziato a creare devastazione per conto loro. Tra questi ultimi ci sono anche questi due. Il ragazzo, Kotsuma, è il capoclan. Anch'io ero dalla sua parte, finchè non ho incontrato Gokkan e...”

Non continuò la frase e il suo sguardo si fece triste. Kotsuma Hoji lo guardò con disprezzo.

“Allora? Perchè ti sei fermato? Hai paura a parlare di quella ragazza, eh? Com'è che si chiamava? Matsuki?”

Jiin strinse i pugni e iniziò a infuriarsi.

“Sì... Matsuki... Colei che mi aveva cambiato la vita... Ero riuscito per la prima volta in vita mia a provare l'amore... Ma voi... Voi l'avete uccisa senza alcun motivo...”

Forse è stata una mia impressione, ma mi è sembrato di averlo visto addirittura piangere. Ma Kotsuma restò impassibile.

“Eri un prezioso elemento per noi e te ne sei andato così... Ma comunque ti sbagli... La tua amata Matsuki non è stata uccisa...”

E materializò una statua di una bellissima ragazza.

“M-MATSUKI!”

“Esatto, proprio lei... Ma per averla dovrai unirti a noi, come prima...”

“Maledettissimi... Io...”

A quel punto intervenì Gokkan.

“Hey, Jiin! Che ti prende?! Perchè esiti?! Non hai sempre fatto di testa tua?! Adesso vuoi dipendere da qualcun altro?! Guarda che Matsuki sarebbe felice così!”

“TACI! MATSUKI IN QUESTO MOMENTO NON è QUI CON NOI! ORA HO L'OCCASIONE DI ESSERE DI NUOVO ME STESSO COME UNA VOLTA! NON OSTACOLARMI!”

E detto questo, si dileguò lentamente dirigendosi verso Kotsuma. Quest'ultimo si mise a ridere in modo inquietante.

“Ma bravo! Vedo che il demoniaco Jiin Mahozaru è tornato per seminare il panico. Andiamo, mi sto stufando.” Poi si voltò verso di noi. “E' presto per esultare, mocciosi. Ci incontreremo presto. Intanto, potete riavere indietro queste due mocciosette!”

E sparì, lanciando a terra due ragazze. Una di loro era Mio, che Yasuhiko prese al volo, nonostante non capisse cosa stesse succedendo, dato che non era in grado di vedere gli spiriti. L'altra invece era una ragazzina dai capelli corti, che cadde vicino a Sozuki. Lui la fissò, poi la prese in braccio e fece per andarsene.

“Aspetta, Sozuki!” Provai a fermarlo “Cosa è successo? E chi è quella?”

“E' successo che Jiin è stato un stupido. Vuol dire che faremo a meno di lui. In quanto a questa ragazzina, che ne so? E' caduta vicino a me, mi sento in dovere di prenderla in custodia...”

Provò ad andarsene di nuovo, ma stavolta fu Gokkan a bloccarlo.

“Non credi che sia meglio spiegare cosa sia successo, eh?!”

“Se ci tieni...”

Gokkan si schiarì la voce e iniziò a spiegare.

“Come vi ha già detto Jiin, lui era membro del clan Hoji. Era lo schiavetto di Kotsuma, che l'aveva sempre addocchiato per la sua incredibile forza. Jiin seminava terrore ovunque, finchè un giorno, per puro incidente, salvò una ragazza. Il suo nome era Matsuki e non aveva per nulla paura di Jiin. Era la figlia del mio migliore amico, quindi la conoscevo molto bene. Lei e suo padre mi avevano dato cure e una dimora portandomi via da un posto dove ero considerato nient'altro che un mostro. Fui stupito quando la vidi insieme a Jiin. Anche lui venne trattato con gentilezza e nel suo cuore cominciò a sbocciare un po' di bontà... Finchè Kotsuma non lo scoprì. Amareggiato di aver perso un elemento prezioso, fece del male a Matsuki e a suo padre. Credevamo che fossero stati uccisi, invece credo che siano pietrificati entrambi... Comunque, quell'evento scombussolò Jiin e divenne di nuovo scontroso. Io l'ho sempre appoggiato, fino ad oggi... Credo che ora abbia solo bisogno di rivedere Matsuki, poi potrà vendicarsi e tornare dalla nostra parte, tranquilli...”

Ero allibito: un tipo come Jiin aveva un cuore buono, devastato da una tragedia... Mi fece all'improvviso tantissima pena e iniziai a piangere.

“Shichiro, cos'hai?”

“E' incredibile... Come una perdita possa lasciare un segno così profondo nella nostra esistenza... La vecchia ci aveva detto che tutti noi abbiamo perso qualcuno di importante, no? Non so voi, ma io... Io ho bisogno di rivedere mia madre! E Jiin ha bisogno di vedere Matsuki! E credo che anche voi abbiate bisogno di rivedere le persone a voi care... Quindi non possiamo stare qui con le mani in mano! Riportiamo Jiin dalla nostra parte e colmiamo la nostra solitudine interiore!”

Vidi gli occhi di tutti illuminarsi alle mie parole. Tamagi mi diede una grande pacca sulla spalla e sorrise.

“E bravo Shichiro! Hai ragione, ci dobbiamo davvero dar da fare! Credo di aver bisogno presenza del mio vecchio compagno di battaglie, Touma... Lotterò contro quei bastardi, puoi contarci!”

“Certo!” Si uniì anche Kanae “Mia sorella Miriko è prigioniera di quei tizi strambi... E come farebbe senza la sua sorellina?! Io lotterò per lei!”

“Sei un bel tipo, Shichiro” Disse Tatsumi sorridendomi “Konna è stato il mio tutore, il mio amico e qualcosa di più... Non sopportò l'idea che ora sia solo un cumolo di pietra! Contate sulla mia presenza!”

“Il giovane Shosuke, un bambino davvero coraggioso...” Sospirò Kaitoru “Litigavamo spesso, è vero, ma senza di lui come avrei fatto?! E' ovvio che combatterò anch'io!”

“Sono sicura che mio fratello Kise mi aiuterebbe a ritrovare i miei ricordi!” Disse Ikumi “Lotterò, eccome!”

“Sono commosso, gente” Mormorò Gokkan “Kotsu-senpai era un gran uomo, sempre gentile nei mie confronti... Ora farò io qualcosa per lui!”

L'unico dubbioso sembrava Sozuki. Poi anche lui sorrise e determinato disse:

“Mio padre mi ha creato tanti problemi... Ma ha anche fatto tanto per me... Quindi, sono pronto a salvarlo!”

Già, eravamo pronti. Che si trattasse di mia madre, Touma, Miriko, Konna, Shosuke, Kise, Kotsu, il padre di Sozuki, mia nonna o il barboncino dei vicini, finchè era importante per noi l'avremmo salvato.

E mentre la nostra determinazione era al massimo, non ci accorgemmo che la ragazza vicina a noi si era svegliata e ci fissava...

 
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#ShinigamiAnimeManga#
view post Posted on 31/12/2010, 14:27




No comment...ma quanto ci puoi aver messo? o.o
 
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Yune-Chan
view post Posted on 31/12/2010, 16:04




Ikumi-Chan è una scrittrice bravissima.
 
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~ Anime & Manga ~
view post Posted on 31/12/2010, 17:45





Questo lo Sapevo! xD ... *^* Kyuuuuuuuuuuuuuuuuuu!
xD Me Adorare... Ikumi-Chan...
 
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3 replies since 4/11/2010, 19:09   15 views
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