Solo un giorno., [ role tra Acch e Giulietta ]

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G i u l i e t t a
view post Posted on 6/2/2012, 14:56




< Gyrah? Tutto bene? > Si accorse che c'era qualcosa che non andava. Cercò di scorgere la faccia della sorella, che era girata dall'altra parte. Ma ad un tratto si bloccò. I suoi piedi erano rigidamente attaccati al pavimento, e il suo respiro si fece affannoso. Non riusciva a respirare bene, si portò le mani al collo e con un grande sforzo riuscì a muovere le gambe, accasciandosi a terra. La testa le girava, era come se qualcosa gliela stesse bombardando dal interno. Riusciva solo a sentire una grande confusione, campane che suonavano e la loro vibrazione nelle orecchie, bambini che piangevano e urlavano, ma non capiva dove fossero. Sentì un forte odore di sangue. In un attimo fu travolta da un grande senso di solitudine, rabbia, angoscia, odio. Ora le urla non erano solo dei bambini. Anche di persone adulte. Fra le pozze di sangue, nel buio più assoluto vide la faccia di una donna. Sorrideva, ma quel sorriso era pieno di tristezza. La donna era vicino a lei, ma poi si allontanò e non tornò più indietro. Arkha cercò di mandare via queste orribili immagini che le si erano formate nella mente.
< Gyrah.. Aiutami.. >
 
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» A c c h.
view post Posted on 6/2/2012, 21:20




La ragazza restò a fissarla inorridita. Forse non fissava proprio lei, anche perché il suo sguardo era fermo a metà del tragitto. Come se stesse fissando l'aria. Altrettante immagini di guerra e sangue, le attraversarono la testa.
Chiuse gli occhi. Prese un respiro. Era forte. Era forte.
Sono forte.
Prese per il braccio della sorella e la scosse
« Guardami! Sorellina, torna in te. Guardami! » urlò, anche se la sua voce sembrava dannatamente delicata « Sta tranquilla. »
Le cinse le spalle con le braccia e si appoggiò a lei.
Sul suo volto si dipinse un sorriso mesto.
 
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G i u l i e t t a
view post Posted on 31/3/2012, 11:13




< Ma dove.. ? >
Arkha aveva appena aperto gli occhi. La luce del sole quasi la accecava, li richiuse immediatamente e si girò dall'altra parte. Gli tornò in mente ciò che prima aveva visto, una donna che piano piano si allontanava, e l'odore metallico del sangue che sembrava non volesse scomparire.
< Aaaaaaahh!! > Arkha aveva riaperto gli occhi e davanti a lei c'era il Nonno, sorridente. La prima cosa che vide furono i pochi denti che gli erano rimasti. Si era tirata indietro e stritolava un cuscino. Imprecò contro il Nonnino e dopo si alzò dal letto, avviandosi verso la cucina. La pancia le faceva male per la troppa fame, aveva voglia di un cornetto e un po' di latte freddo. Aveva dormito tre giorni, e ancora non l'aveva capito.
 
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» A c c h.
view post Posted on 13/4/2012, 14:48




Gyrah sentì cigolare una porta, dietro di lei.
Si voltò con calma, e rimase a fissare la sorella all'entrata. Sentì il suo cuore battere, forte, come per farsi notare. Gli occhi le si gonfiarono, e il respiro accelerò.
Tento di mettersi una mano davanti alla bocca e fingere di stare bene, ma non ce la poteva fare, non ce l'avrebbe fatta.
Si alzò dalla sedia facendola dondolare all'indietro, per poi aggrapparsi al collo della sorella e nascondersi nella sua spalla, piangendo quasi disperata.
Singhiozzò svariate volte, mormorando dei "perché" e dei "tu", ma non uscì mai nulla di concreto. Le lacrime non le permettevano di parlare, e non si sarebbe certo sforzata più di tanto, ora che aveva Arkah tra le braccia, le sarebbe bastato.
 
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G i u l i e t t a
view post Posted on 13/4/2012, 23:35




< Sorellina.. Non piangere. >
La abbracciò con tenerezza, accarezzandole i morbidi capelli scuri, e sorridendo la confortava. Dopo un po' sciolse quel dolce abbraccio per poi fissarla con uno sguardo serio e quasi rimproverativo.
< D'ora in poi dovrai essere più forte. Sai.. Ho deciso di partire, e sono sicura che mi vorrai seguire. Cerca di reprimere le lacrime anche se stai soffrendo. Devi essere forte, Gyrah, se vuoi seguirmi. >

 
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» A c c h.
view post Posted on 19/4/2012, 20:54




Gyrah fissò per qualche attimo gli occhi della sorella, riprendendo a piangere. Scosse la testa per scacciare le lacrime, mentre la gola prendeva a bruciare sempre di più e la voce sembrava spezzarsi in gola.
<< Vengo con te.. Vengo con te, dappertutto, ti seguirò dovunque andrai.. Ma tu, promettimi di non abbandonarmi mai, per favore! >> parlò talmente velocemente che le lacrime per poco non finirono per strozzarla..
 
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G i u l i e t t a
view post Posted on 20/4/2012, 20:52




< Non potrei mai abbandonarti, lo sai. > Sorrise dolcemente alla sorella e la abbracciò forte. Dopo un po' si staccò.
< Credi che il nonnino ci rimarrà male? > chiese alla sorellina, mentre le asciugava le lacrime. La sua espressione si fece sospettosa perché sentì un rumore provenire da lì vicino, come se qualcuno le stesse spiando. Infatti il nonnino era lì fuori e aveva ascoltato tutto.
< Ehi, vecchio. > Arkha lo chiamava così quando era furiosa. < Ci stavi spiando? > Il nonno uscì allo scoperto. Ridacchiò davanti alle loro facce sbalordite per poi avviarsi da qualche parte.
< Ma dove..? >
 
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» A c c h.
view post Posted on 18/6/2012, 13:30




Gyrah azzardò qualche passo verso il vecchietto, ma si bloccò.
Si girò verso la sorella con le lacrime agli occhi e le chiese
≪ Dove sta andando? Perché non è rimasto qui? ≫
Si rigirò, ma ormai la porta era chiusa, e il nonno non c'era.
 
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G i u l i e t t a
view post Posted on 19/6/2012, 18:02




< So dov'è andato. > disse Arkha con sicurezza. < Seguimi, Gyrah. >
Scese al piano di sotto dov'era la stanza del Nonno. Si guardò un po' intorno e socchiuse gli occhi come per cercare qualcosa di invisibile.
< Non ricordo.. Dov'era?.. > disse fra sé e sé Arkha, un po' scocciata. Si accorse poi che la libreria era di poco staccata dal muro.
< Deve essere lì. >
Andò verso di essa e cominciò a spostarla, nella direzione opposta al muro. Quando lo spazio fu abbastanza ampio si poteva scorgere la sagoma di una porta alta circa un metro, ma in realtà era solamente un'apertura nella parete senza una serratura e una chiave in grado di chiuderla o aprirla. L'unico modo per farlo era spingerla. Arkha diede un brusco calcio al muro e la "porta" si aprì, lasciando intravedere una buia galleria. La sorella maggiore si abbassò più che poteva per poter entrare e incitò la sorella a fare lo stesso. Si avviò attraverso lo scuro corridoio. Si sentiva puzzo di muffa e le pareti erano umide; era odioso entrare lì dentro. Arkha c'era già stata, quindi sapeva cosa significava. Quando ritrovò il muro davanti a sé diede un altro brusco calcio. All'improvviso la galleria fu illuminata dalla luce della stanza a cui portava. Un ghigno malizioso si mostrò sul volto di Arkha, si stava decisamente vantando per aver scoperto dov'era il Nonno. E infatti lui era lì, seduto a gambe incrociate sul tappeto, girato verso di loro. Le stava aspettando. Arkha non si mostrò per niente sorpresa. Ora fissava ogni centimetro quadrato di quella magnifica stanza. Il pavimento in legno scuro perfettamente lucido, l'arredamento scarso, nessuna sedia, solo un enorme tappeto verde scuro al centro. Ma la cosa che più la affascinava era la vastità delle armi appese sulle pareti, la maggior parte di esse erano katana. Il suo sguardo ora era concentrato su una in particolare, quella maggiormente esposta, doveva essere la più rara di tutte. Sulla lama erano incisi kanji che lei non riusciva a tradurre. L'impugnatura era ricoperta da un tessuto verde chiaro decorato con disegni di un verde ancora più chiaro, che somigliavano a rami e fiori di un albero di ciliegio. Il Nonno si alzò ridacchiando.
< Cos'hai da ridere, vecchio? > protestò Arkha, perché il suo momento di pace era stato rovinato da quella risatina.
< Sapevo che conoscevi già questo posto, e mi andava bene così. Se no come credi che saresti mai riuscita ad arrivare fin qui? > il Nonno ridacchiò ancora. Questa volta Arkha non disse niente. Continuava a fissare quella magnifica katana. Il Nonno se ne accorse e si girò a guardarla.
< Quando la giustizia si riempie d'odio e di rancore, diventa vendetta. > disse all'improvviso il Nonno.
< Cosa? > Arkha non capiva cosa c'entrasse in quel momento.
< C'è scritto questo, sulla katana. Volevi saperlo. O sbaglio? >
< S-Sì.. Volevo saperlo. >
Il Nonno prese delicatamente con entrambe le mani la katana, poi si girò e fece cenno ad Arkha di avvicinarsi.
< D'ora in poi è tua. Ti servirà per il tuo viaggio. E' una katana molto speciale. Non abusarne mai, usala con riguardo. >
Arkha era sbalordita e fissava la katana come se avesse visto un Dio.
< G-Grazie. > prese il suo fodero e ce la infilò. Era decorato così come l'impugnatura.
Il Nonno poi guardò Gyrah.
< Naturalmente ho qualcosa anche per te. Vieni con me. >
AHAHAHAH HO SCRITTO UN POEMA x'D
 
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» A c c h.
view post Posted on 19/6/2012, 22:54




Gyrah sobbalzò alle parole del nonno. Si fece attraversare da un brivido, che le percorse tutta la schiena, lentamente, facendole drizzare i capelli.
Lo guardò in faccia, cercando di memorizzare tutte le sue rughe, le sfumasture degli occhi stanchi e dei capelli ormai rovinati. Cercò di imprimersi nella memoria la figura di un nonnetto stanco della vita, ma nonostante tutto pieno di forza e di amore.
Cercò, ma non vi riuscì.
Intrecciò il suo sguardo con quello del vecchio, ma nessun brivido la percorse.
Si prese le mani e iniziò a toccarle, a rigirare le dita e ad accarezzarsi il palmo.
≪ Che cosa.. vorresti darmi? ≫ deglutii.
≪ Nonno, ≫ pronunciò questa parola con dolcezza ≪ io non sono brava con la spada, nè con le altre armi. Ho paura di combattere, lo sai, mi mette a disaggio, non sono come Arkha. Ho paura persino di me. Non voglio combattere. Non voglio far del male a qualcuno, nonno, lo sai. ≫ ripetè confusamente queste parole fino a che non le venne la tosse.
≪ Nonno, ho paura. ≫ poi però chiuse gli occhi. Arkha aveva preso la spada anche per proteggere lei, sua sorella. E allora anche Gyrah doveva far qualcosa per lei.
Aprii gli occhi.
≪ Nonno, ho paura, ma sono pronta a ricevere qualsiasi cosa. Per favore, rendimi forte, non voglio più farmi proteggere da Arkha ≫ si girò a guardarla ≪ Voglio essere io a proteggere lei! ≫

Poi si guardò intorno e arrossì.
Che diavolo stava dicendo?
Si mise le mani in faccia aspettando le risate della sorella e del vecchietto.

 
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G i u l i e t t a
view post Posted on 21/6/2012, 16:02




Faccio la parte sia di Arkha sia del Nonno, se no non si può continuare. :/

Arkha legò la katana ai pantaloni. Poi, sentendo le parole di Gyrah, si girò. La sorella aveva le mani che le coprivano il volto e s'intravedeva il rosso porpora sulle gote. Allungò il braccio e le diede una leggera spintarella sulla spalla.
< Ahahah. Su, non fare quella faccia. > Arkha ridacchiò per poi fissare la sorella con un sorriso gentile.
< Gyrah. > continuò < Per le poche volte che ti ho visto combattere, direi che te la cavi. Quindi non devi aver paura. >
Intanto il Nonno si era spostato per prendere qualcosa. Arkha si allungò per vedere cosa fosse. Il vecchio tirò fuori da un cassetto una lunga custodia di pelle che doveva contenere qualcosa, con un laccio per attaccarla alla vita. Si girò verso Gyrah e fece cenno ad Arkha di allontanarsi. Estrasse dalla custodia quella che sembrava un'impugnatura di lancia, di colore azzurro, da cui ai due estremi subito uscirono due lunghe lame, e allo stesso tempo la stessa impugnatura al centro si allungò.
< Questa è una lancia a dir poco fantastica. Perfetta per combattere a grandi e medie distanze. Le sue lame possono generare fuoco, vero fuoco, quando tu lo vorrai. Per richiuderla basta pensarlo, la lancia può leggere la mente del suo proprietario, ma solo quando sono in grande sintonia. Non sempre essa accetta chi la brandisce. Ora è tua. Sono sicuro che la userai con riguardo, a differenza di tua sorella. >
Arkha fece una smorfia.
 
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» A c c h.
view post Posted on 13/7/2012, 14:45




Gyrah fu costretta a sorridere, guardando la sorella.
≪ Sei buffa.. ≫ ammise, sorridendo. Poi si voltò verso il nonno e gli diedi un bacio sulla guancia
≪ Grazie, nonno. Grazie davvero. ≫ Prese lo strana arma e l'accarezzo fissandola..
≪ Ha un nome? ≫ Domandò, di punto in bianco guardando il nonnino.
 
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G i u l i e t t a
view post Posted on 15/7/2012, 19:31




< Perché non glielo chiedi? Ricordati che per usarla, essa deve fidarsi di te. > rispose il Nonno.
 
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» A c c h.
view post Posted on 16/7/2012, 02:06




Gyrah rimase a fissare il nonno per qualche secondo, poi strizzò gli occhi e si girò verso l'arma.
Prese un bel respiro.
Ora mi prendono per pazza, pensò, mi vogliono fare uno scherzo.
Nonostante tutto, mormorò.
≪ Ciao, mi chiamo Gyrah. Sono la tua padrona. Come ti chiami? ≫
Nessuna risposta.
Gyrah restò ad osservare la lama per qualche secondo, poi si girò delusa verso il nonno, con le sopracciglia inarcate, come per chiedere il motivo.
Stava per sussurrare qualcosa che le parole le si fermarono in gola, strozzate da una voce che riecheggiò per la stanza.
Era tenera, infantile, ingenua, e nonostante tutto profonda.

≪ Nyubo. ≫




 
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G i u l i e t t a
view post Posted on 20/7/2012, 16:21




< Oh, ha parlato. > Arkha era poco stupita dell'avvenimento. La voce di Nyubo non le piaceva, pur essendo profonda era debole. Segno che era un'arma senza esperienza, a cui serviva l'aiuto di sua sorella per diventare più forte. Ma lei si fidava di Gyrah, sapeva che in poco tempo Nyubo sarebbe diventata un'arma molto potente.
< Nonno, la mia katana ha un nome? > si girò verso il Nonno.. ma lui non c'era. Era sparito, come se non ci fosse mai stato. Arkha sgranò gli occhi.
< Nonno? Nonno?! Ma dove..? > si girò verso Gyrah. La guardò con sguardo dubbioso. Non capiva, neanche sua sorella sapeva dove fosse il vecchio?
Poi il suo sguardo ricadde sulla katana. Fu travolta da una strana sensazione, come un vento caldo in un gelido inverno. La sua preoccupazione diventò vana. Non le importava più dove fosse il Nonno. Sapeva che ormai aveva fatto tutto ciò che doveva fare, la sua sparizione era la sua approvazione per cominciare il loro viaggio.
< Grazie, Nonno. > sussurrò fra sé e sé stringendo forte la katana. Poi volse il suo sguardo verso la sorella, uno sguardo sorridente, deciso e determinato, e allungò la mano verso di lei.
< Andiamo! >
 
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29 replies since 5/1/2012, 20:00   190 views
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