Solo un giorno., [ role tra Acch e Giulietta ]

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view post Posted on 5/1/2012, 20:00




Quel tè, a discapito di tutto, non le piaceva.
Era troppo dolce, al contempo troppo amaro.
Era il tè che di solito beveva con lei.
La tazza bianca e lucida, dall'imboccatura larga, faceva uscire un lieve fumo.
Le delicate mani di Gyrah la tenevano stretta come se fosse un tesoro che nessuno le doveva portar via.
Le labbra umide, morbide e calde erano solamente appoggiate all'estremità della tazza.
La spalla contro il vetro freddo, con lo sguardo perso nel triste scenario.
Fuori dal bar, pioveva che una meraviglia. Una leggera nebbiolina dava un tocco ancora più spettrale alle strade. La pioggia, fitta e densa, non lasciava vedere nemmeno l'altra parte del marciapiede.
Un lieve guizzio davanti a lei la distrasse dal fissare quel macabro scenario da fiaba.
Si mosse cauta e lenta, fino a scorgere la sua figura.
Era lì seduta e parlava. Nel vederla, non potè far a meno di sorriderle.
< Sì, sorellona. > appoggiò la tazza sul bancone di legno rozzo e scuro. Posò il sguardo proprio nei suoi occhi e sorrise nuovamente.
< Non ordini nient'altro? >
 
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G i u l i e t t a
view post Posted on 1/2/2012, 15:03




< No.. Va bene così. > Ricambiò il sorriso. Prese a guardare fissamente sua sorella. Era così piccola e fragile davanti ai suoi occhi, eppure non aveva mai avuto bisogno del suo aiuto. Anzi, era lei ad occuparsi di tutto.
< Che ne dici di tornare a casa? >
 
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view post Posted on 1/2/2012, 21:10




La ragazza sfiorò delicatamente il bordo della tazza con l'indice, creando cerchi nel vuoto.
Fece scivolare il dito dal bordo fino all'impugnatura.
La sollevò non mettendo un briciolo di forza in quel movimento.
Bevve l'ultimo sorso con una calma esasperante e appena lo posò sul rozzo tavolo in legno scuro, alzò lo sguardo verso la sorella.

< Vado a pagare. > Mormorò, facendo assumere alle proprie labbra la forma di un cuore. Scostò il cappotto blu scuro dalla sedia e slittò fuori dal tavolo, poggiando il piede destro per primo e barcollando fino a trovare l'equilibrio. Sorrise imbarazzata. < Faccio subito! >
 
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G i u l i e t t a
view post Posted on 3/2/2012, 22:00




< Sempre sbadata la mia sorellina. > Sospirò e prese a guardare fuori dalla finestra. Non pioveva più. Bensì nevicava. Con uno scatto si alzò e corse verso la sorella. La prese per mano trascinandola dietro a se. Spalancò la porta del bar.
< Guarda, Sorellina! > I suoi occhi si illuminarono.
 
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view post Posted on 3/2/2012, 22:10




Quando sentì una morsa forte quanto gentile, il suo corpo fu scosso da forti brividi.
Si girò lentamente : nei suoi occhi si poteva leggere un leggero velo di paura.
Ma quando il suo sguardo volò attraverso la finestra, non potè far a meno di alzare gli angoli della bocca e sorridere.
Anzi, ne uscì una vera e propria risata di gusto.
Si piegò in due e si cinse la vita con le braccia, piegando le ginocchia.
Quando si raddrizzò, si rivolse alla sorella e disse
< E' meraviglioso. Seriamente! Usciamo fuori, ti prego! >
Senza aspettare una risposta, prese il cappotto e si precipitò con passo svelto e irregolare verso il salone principale pieno di tavoli robusti e scuri, dove c'era, maestoso, il grosso portone marrone chiaro.
 
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G i u l i e t t a
view post Posted on 3/2/2012, 22:20




Prese a ridere come un'idiota correndo verso la sedia che reggeva il suo cappotto. Fece per tirarlo via ma dovette andare dietro alla sedia per prenderlo. Rise ancora di più. Se lo infilò mentre andava verso la sorella che l'aspettava fuori. Uscì e respirò a pieni polmoni l'aria gelida che le faceva venire i brividi. Poi si abbassò e prese un pò di neve. Non aveva guanti, fece una palla di neve velocemente prima di congelarsi le mani. La tirò verso sua sorella e piegandosi prese a ridere a crepapelle.
 
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view post Posted on 3/2/2012, 22:44




Gyrah fece appena in tempo a tirar su il braccio per pararsi che una palla di neve sfrecciò a massima velocità verso di lei
< Ehi! > rise. Una delle sue solite risate, sonore e cristalline, mentre si preparava all'attacco. Ma non con le palle di neve.
Prese una breve rincorsa, tanto per divertimento, e si lanciò addosso alla sorella, ridendo. La fece cadere a terra delicatamente e poi l'abbracciò.
< Ti amo! > Poi si sollevò e la fissò. Arrossì. < No, cioè.. oddio, non fraintendere. > e si mise a ridere. Conosceva la sorella, sapeva che non avrebbe frainteso.
Per una volta che si sarebbe sentita una ragazza normale, avrebbe voluto essere in tutto e per tutto normale. Lo voleva, lo voleva con tutto il cuore.
 
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G i u l i e t t a
view post Posted on 3/2/2012, 22:57




Avrebbe voluto dire "anche io, sorellina" ma le cose sdolcinate non le piacevano. Preferiva rispondere con un sorriso gentile. La sua sorellina era la persona che amava di più al mondo. Il suo bel sorriso le faceva dimenticare il fatto di non avere una vera famiglia. Non si sentiva mai sola, insieme a lei. Non che non volesse bene al Nonno; anzi. Ma lei sentiva il bisogno di andarsene di casa con Gyrah. Voleva viaggiare, solo con lei.
L'abbracciò con tenerezza e poi la prese per mano.
< Torniamo a casa. Mi prepari una cioccolata calda? > Ridacchiò.
 
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» A c c h.
view post Posted on 3/2/2012, 23:17




L'offerta le pareva più che sensata.
E va bene che le piaceva la neve, ma i brividi di freddo non erano molto simpatici. Sfregò le mani fra di loro e poi ci soffiò sopra.
< Va bene, andiamo. > Si pulì con un palmo la punta degli stivali neri e si incamminò.

[ ... ]

Quando si trovò di fronte al robusto portone di casa, le ci volle un po' per riuscire a trovare le chiavi, ma cosa ancor più difficile, fu infilarle nella serratura e aprirla.
Con le dita ghiacciate, non le pareva nemmeno più di avere tatto.
Dopo meno di un minuto, spalancò la porta e ci si buttò dentro.
< Uffh! > borbottò, levandosi il cappotto freddo < Sorellina, puoi appenderlo vicino all'entrata? Vado ad accendere i termosifoni, che ne dici? Fa un freddo cane. > Le mostrò un sorriso che da un lato le partiva e dall'altro le finiva.
 
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G i u l i e t t a
view post Posted on 3/2/2012, 23:35




< Certo. > Prese il cappotto della sorella e lo appese ad un gancio accanto all'entrata. Sentì che l'aria diventava tiepida. Ancora un pò di minuti e la casa si sarebbe riscaldata completamente.
< Brava Gyrah. Io non so neanche come si accende un termosifone. > pensò.
Si tolse il giubbotto e lo appese accanto a quello di sua sorella. Poi si avviò verso il salotto. Appena arrivata si buttò sulla poltrona soffice. Si tolse bruscamente le scarpe lanciandole via come fossero un fastidioso peso, e stritolò il cuscino che era sulla poltrona.
< Ho proprio bisogno di una bella dormita. > sbuffò. < Ma prima voglio una cioccolata fumante. >
 
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» A c c h.
view post Posted on 3/2/2012, 23:42




Gyrah era già un cucina a preparare la cioccolata, quando sentii la sorella sbuffare
< Non ti preoccupare, ho quasi fatto. > Girò per un po' il cucchiaio giallo di legno nel pentolino e alla fine versò tutto in due belle tazze blu scuro.
Le lasciò sul bancone a raffreddarsi mentre si affrettava ad andare in salotto per mettere a posto le scarpe della sorella.
< Sei pessima! > mormorò, mettendo il broncio per finta. Poi sparì in cucina e tornò qualche secondo dopo con le tazze in mano.
Si sedette accanto ad Arkha e si portò le ginocchia al petto, accucciandosi allo schienale e rilassando le spalle dolcemente.
 
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G i u l i e t t a
view post Posted on 3/2/2012, 23:55




Arkha posò un momento la tazza sul tavolino di legno bianco dove il nonno giocava a carte o a scacchi. Si avvicinò alla finestra e scostò la tenda. Poi corse indietro e quasi non inciampò sul tappeto scivoloso. Ridacchiò buttandosi sulla poltrona, che indietreggiò di mezzo metro. Poi allungò il braccio più che poteva e riprese la tazza che ormai aveva smesso di fumare.
< Così possiamo vedere la neve che scende. > disse sorridendo alla sorella. Bevve troppo velocemente la cioccolata e quasi non si strozzò. Tossì leggermente.
 
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» A c c h.
view post Posted on 5/2/2012, 14:54




Gyrah a stento riuscì a soffocare una risata, mentre si portava la mano alla bocca.
Girò con calma la cioccolata e quando le sembrò abbastanza tiepida portò la tazza alle labbra e con piccoli sorsi la bevve. Si alzò facendo peso sul braccio e per un po' restò in piedi a guardare fuori dalla finestra, con gli occhi che le brillavano. Stare dentro con questa meraviglia, le sembrava uno spreco.
< Hei, sorellina, passami la tazza. > disse, con un tono di divertimento nella sua voce.
Portò le tazze nella grande cucina color crema e le pulì, per poi metterle nello scaffale destro sopra il lavandino. Borbottò.
< Voglio una sciarpa nuova.. > tossì per ricacciare dentro un sentimento misto a paura ed angoscia. Durò meno di un secondo, ma fu comunque paura.
Si guardò intorno preoccupata.
< Sorellina..? > mormorò. Il suo sguardo si posò sulla finestra.
Immagini di guerra, sangue e morti - puzzo di morto, più che altro - le si sovrapposero nella mente, tutte insieme.
Spalancò gli occhi.
< Sorellina, chiudi la finestra. > bisbigliò tremando. < Ti prego, chiudi la finestra.. >
 
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G i u l i e t t a
view post Posted on 5/2/2012, 15:27




< Cosa? Non ho sentito. > urlò dal soggiorno. Il suo sguardo si fece curioso mentre aspettava una risposta della sorella, guardando nel vuoto.
< Gyrah? > la sua voce era tranquilla e rilassata, sedeva sulla poltrona e pazientava giocherellando con le sue morbide e calde ciabatte di lana, regalate a lei dalla sua sorellina in uno dei natali passati insieme. Dopo un po' di minuti cominciò a preoccuparsi, si alzò avviandosi verso la cucina. Entrò e chiuse velocemente la finestra.
< E' freddino qui dentro.. Brr.. > infilò le mani nelle tasche del maglioncino bianco senza bottoni che indossava quel giorno. Ci trovò dentro delle cartacce di caramelle, e aprì uno degli sportelli sotto il lavandino, dove si trovava il secchio.
< Come mai non rispondevi? > disse mentre buttava le carte. Una cadde fuori dal secchio e la raccolse sbuffando. Prima di buttarla si accorse che era una di quelle fregate dal cassetto segreto del nonnino.
< Credi che si arrabbierà? > disse facendo vedere la carta alla sorella.
 
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» A c c h.
view post Posted on 5/2/2012, 21:14




Rimase in silenzio e con gli occhi fissi sulla finestra per chissà quanto tempo. Ad un tratto s'accorse d'essere rimasta senza respiro e fu costretta a riprendere conoscenza e riempirsi i polmoni.
Tossì.
< Scusa.. scusa.. > i suoi occhi si inumidirono < .. cosa.. stavi dicendo? > fissò il foglio con disinvoltura, quasi con noia. Poi si accorse..
Dai suoi occhi iniziarono a sgorgare gelide lacrime che le rigarono copiosamente il volto. Non sapeva nemmeno perché stava piangendo
< Sì.. sì, si arrabbierà.. Non le buttare.. > cercò di non farsi vedere dalla sorella, così provò ad asciugarsi, ma le lacrime continuavano ad uscire.
 
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