~ The last night

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» A c c h.
view post Posted on 3/2/2012, 21:20




Ero seduto sulla fredda altalena nera e scricchiolante del parco giochi vicino a casa mia.
Avanti e indietro, avanti e indietro, avanti e indietro..
L'altalena non faceva nient'altro che scricchiolare.
Un suono macabro, raccapricciante. Si univa perfettamente con il regolare ticchettio della pioggia, che batteva frenetico su ogni superficie piana.
E credo che la pioggia reputasse anche me, una superficie piana.
Mi bagnava i capelli, li appiccicava al mio volto e con fare prepotente li faceva gocciolare, mi incollava i vestiti e la mia pelle non ricordava nemmeno cosa volesse dire la parola "asciutto".
Su e giù, su e giù, su e giù.
Il mio sguardo vagava nel cielo alla ricerca di un qualsiasi fascio di luce. Ma sapevo che non ne avrei trovato nemmeno uno. Era tutto tappezzato da grigie nuvole.
Stare a casa era troppo triste.
Stare qui al freddo era troppo triste.
Girai la mia testa lentamente verso sinistra, mentre i miei occhi incontravano quelli di mia sorella.
Non potevamo rimanere a casa, non ora.
La sua altalena era più lenta e dolce, non emetteva gli stessi gemiti della mia.
Mi sentivo stanco, assonnato, senza più forze, senza più energie.
Mi afflosciavo.
Abbandonai le mie spalle e adagiai le mani alla base delle catene, mentre fissavo mia sorella, con uno sguardo pietoso.
< Mi sento male. > bisbigliai, con voce rotta e forzata, che ovviamente non sembrava la mia. Io non avevo mai detto di stare male, mai in vita mia.

 
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Draghinar
view post Posted on 3/2/2012, 22:07




Nessun suon all'infuori dell'altalena.
Nessuna luce all'infuori dei lampioni, che piano piano si spegnevano per mancanza di elettricità, quella sera infinita sotto la pioggia.
Quella notte che non dava pace a nessuno, lei seduta su quel freddo seggiolino, si dondolava macabramente aspettando qualcosa qualcuno... eppure il tempo sembrava fermo, sembrava non beffarsi più di coloro che stavano sotto a quel cielo grigio.
Eppure il tempo scorreva e con esso anche la pioggia, poi un rumore e la voce della persona a cui teneva di più.
I suoi occhi fissavano quelli della persona che stava incessantemente di fianco a lei, i suoi occhi fissavano l'anima della persona che conosceva meglio, perché suo fratello era metà della sua anima... e lui lo sapeva.

« Come ti senti male... Non farmi questi brutti scherzi, tu non l'ai mai detto, neanche quando ti sei ammalato »

Sul volto di Kyouko sces una tristezza infinita, le mani lasciarono andare le due lunghe catene dell'altalena nel silenzio i suoi passi si sentirono più che mai... era corsa da lui, era corsa dalla persona che per lei era importante.

 
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» A c c h.
view post Posted on 3/2/2012, 22:21




Fissai mia sorella per attimi interminabili.
Ero in lotta con me stesso, non sapevo che dire. Affannavo nella mia mente parole impossibili.
I suoni si sovrapponevano, li uni sopra gli altri.
Con uno sguardo colmo di paura, provai a parlare.
Niente.
Ero forte. Ero un uomo, ero forte. Non dovevo avere paura, non dovevo abbattermi per così poco.
Ero forte.
Sono forte..
Eppure, il mio cuore mi distraeva da ogni nesso logico che riuscii a stabilire con il mondo esterno.
Mi morsi il labbro e con una voce più triste del previsto, sussurrai
< Ho paura. Sto male, ho paura. Fa qualcosa.. >
Non avevo intenzione di farmi aiutare. Io non mi sono mai fatto aiutare, non ho bisogno di aiuto.
Posso cavarmela.
Se non ci riesco, non potrei mai puntare a far del bene agli altri.
Devo farcela. E, anche se devo, non posso.
 
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Draghinar
view post Posted on 3/2/2012, 23:14




Altre parole che andarono a sovrapporsi a quelle di prima, Kyouko non si spiegava il perché di quelle frasi, lui che non aveva mia chiesto aiuto.
Le parole uscivano distorte dalla sua bocca e la giovane si sentiva impotente, cosa aveva realmente... che la sua anima fosse di nuovo in pericolo.
La giovane l'abbracciò a se, non voleva vederlo così, non voleva... lasciarlo... andare

« Che cos'hai? Non è da te fare così... dimmelo e ti aiuterò »

La pioggia continuava a cadere incessante su di loro.
L'abbraccio era straziante, sul volto di Kyouko ora scorrevano anche gocce salate e calde, erano le sue lacrime che si versavano... quella notte stava diventando un incubo, qualcosa che nessuno dei due avrebbe mai dimenticato.

 
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» A c c h.
view post Posted on 5/2/2012, 21:59




Sentii il corpo caldo di mia sorella premersi contro il mio, sentii le sue braccia lungo la mia schiena, il suo respiro contro il mio collo.
Rabbrividii.
La cinsi la vita con le braccia, di scatto, stringendola a me, come non avevo mai fatto.
Non l'avevo mai abbracciata tanto prepotentemente e possessivamente.
Mi calmai, presi il respiro e mi avvicinai al suo orecchio, bisbigliandole
« Scusami. » Snodai le mie dita che, nel frattempo, si erano intrecciate dietro la sua schiena.
Avevo freddo.
Avevo dannatamente freddo.
Presi un altro respiro, lentamente, mentre mi giravo verso l'altalena, che aveva preso a scricchiolare in modo innaturale e veloce.
Appena fissai la gracile creatura che vi si sedeva, il mio cuore perse un battito.
I capelli scuri, lunghi, trasandati, l'abito lungo e grigio rovinato, e il viso incavato, che una volta doveva essere stato bello, su cui era dipinto un sorriso malvagio quanto malizioso.
Il suoi piedi erano scalzi e si intravedevano scorticamenti e pezzi di pelle che probabilmente le erano stati staccati con violenza.
Sembrava aver camminato molto. Sembrava che stesse camminando ancora, forse da millenni.
Le mani fragili e rugose stringevano la catena fortemente, graffiandola con le unghie di tanto in tanto.
Quanto avrei voluto provare paura.
Ma la paura, non faceva per me.
Più che altro, era desiderio.. desiderio di ucciderla all'istante.

 
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4 replies since 3/2/2012, 21:20   30 views
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